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Tubercolosi - Piani nazionali di controllo per bovini e bufalini

FONTE: Ministero della Salute

A cura dell’Ufficio 3 della Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari

Normativa di riferimento

  • Reg. UE 429/2016
  • Reg. delegato UE 688/2020
  • Reg. Delegato UE 689/2020
  • Ordinanza Ministeriale 28 maggio 2015 e smi
  • Protocollo movimentazione Accordo Stato regioni 28 aprile 2022 - GU generale - n. 131

Descrizione sintetica delle attività
La Tubercolosi bovina è una zoonosi soggetta a un piano di controllo nazionale che dagli anni ‘60 persegue il risanamento obbligatorio degli allevamenti bovini e bufalini italiani per conseguire l’eradicazione della malattia. Il Ministero della Salute ogni anno mette a punto il piano di sorveglianza, con la collaborazione del Centro di Referenza Nazionale per la tubercolosi, per coordinare l’attività delle Regioni allo scopo di un’efficace applicazione delle misure sanitarie previste, anche attraverso l’emanazione di atti di gestione e indirizzo sul territorio. Inoltre ha il compito di soddisfare i debiti informativi con la Commissione Europea, da cui riceve il co-finanziamento del piano e a cui trasmette relazioni intermedie ed annuali al fine della rendicontazione delle attività. La Tubercolosi bovina, sebbene risanata nella maggior parte delle Regioni italiane, è ancora presente in Italia. Per far fronte a questa situazione il Ministero della Salute ha emanato la Ordinanza 28 maggio 2015 e smi: “Misure straordinarie di polizia veterinaria in materia di tubercolosi, brucellosi bovina e bufalina, brucellosi ovi-caprina, leucosi bovina enzootica.


Luogo e momento del controllo
I luoghi controllati sono gli stabilimenti che detengono bovini e bufalini e i mattatoi. Nelle aziende bovine e bufaline vengono controllati tutti gli animali dalle 6 settimane di età in poi. Nei mattatoi vengono eseguiti campionamenti sulle carcasse degli animali che, alla visita ispettiva, presentano lesioni sospette riferibili alla TBC, per la ricerca di Mycobacteriumspp. Gli isolati di questi campioni vengono trasmessi al CNR (Centro Nazionale di referenza) per Tubercolosi di Brescia che esegue prove genetiche per determinare il ceppo di provenienza del Micobatterio e fornire utili elementi ai servizi veterinari locali per la stesura dell’indagine epidemiologica.

Frequenza (o criteri per stabilire frequenza)
La frequenza dei controlli è diversa se si tratta di territori ufficialmente indenni o meno. Il regime delle prove di profilassi immunologica (test IDT/Gammainterferone test) nelle Regioni o Provincie non ufficialmente indenni è annuale, tuttavia l’intervallo tra le prove può essere aumentato a seconda dei livelli di prevalenza riscontrati così come previsto dal Reg. Delegato UE 689/2020. I controlli al mattatoio sono sempre eseguiti durante la visita ispettiva indipendentemente dalla qualifica della regione o Provincia.

Metodi e tecniche
Prova di intradermoreazione; gammainterferone test; campionamento al macello per la ricerca del micobatterio.

Criteri di rischio su cui si basa la programmazione del controllo ufficiale
I criteri di rischio si basano fondamentalmente sulle movimentazioni animali, sulle modalità di allevamento (pascolo, brado, semibrado, intensivo), sulle movimentazioni di mezzi e persone e sul livello di qualifiche sanitarie degli stabilimenti e/o dei territori da cui provengono gli animali.

Provvedimenti sanitari; sanzioni amministrative; sanzioni penali
Negli stabilimenti in cui si rinvengono animali sospetti di infezione o dubbi alle prove l’autorità sanitaria locale (ASL/ASP) sospende la qualifica sanitaria e procede ad ulteriori accertamenti e all’esecuzione di un’accurata indagine epidemiologica. Nel caso in cui gli ulteriori accertamenti portano alla conferma del focolaio il servizio veterinario revoca la qualifica. Questa verrà riacquistata dopo l’abbattimento degli animali risultati positivi alle prove e dopo che i bovini di età superiore a 6 settimane presenti nello stabilimento al momento del campionamento sono risultati negativi a prove sierologiche effettuate in due occasioni come segue:

  • la prima prova deve essere effettuata su bovini o su campioni prelevati da bovini non prima di sei mesi dall’allontanamento dell’ultimo caso confermato e dell’ultimo animale risultato positivo a una prova immunologica;
  • la seconda prova deve essere effettuata su bovini o su campioni prelevati da bovini non prima di sei mesi ed entro 12 mesi dalla data dell’esecuzione delle prove sul bovino o del prelievo dei campioni di cui al punto precedente.

Modalità di rendicontazione, verifica e feedback
Le modalità di rendicontazione sono:

  • dalla Periferia al Centro, con frequenza stabilita dai Piani;
  • dal Ministero della Salute alla Commissione Europea, con frequenza semestrale, previa verifica ed elaborazione dei dati.

I sistemi informativi nazionali di settore sono gestiti dal Centro di Referenza per l’Epidemiologia Veterinaria istituito presso l’IZS di Teramo. Le Autorità locali alimentano il sistema registrando i dati riguardanti i controlli e la gestione di eventuali positività.
Sistemi Informativi (S.I) di settore: Banca dati nazionale bovina- bufalina ovi-caprina – SANAN (Sistema Informativo per la programmazione e l’esecuzione dei controlli) - SIMAN (sistema informativo malattie animali nazionale per notifica e gestione dei focolai) – SIR (Sistema Informativo Rendicontazioni) Cruscotti (presenti in statistiche). 
La verifica del corretto svolgimento dell'attività (in senso qualitativo) e della corrispondenza tra l'attività svolta e quella prevista (in senso quantitativo) è realizzata a livello centrale e regionale. A livello centrale tali verifiche rientrano nelle procedure di certificazione degli adempimenti informativi dovuti dalle Regioni al Ministero della salute da parte del Comitato LEA (Livelli Essenziali di Assistenza).
Le azioni correttive, sia in riferimento a eventuali criticità osservate nella gestione e nello svolgimento dell'attività, sia riguardo alle non conformità rilevate, sono realizzate attraverso riunioni tecniche, insieme ai Centri di referenza interessati e mediante circolari ministeriali e regionali, al fine di evidenziare ed eliminare comportamenti e situazioni non in linea con quanto previsto dalla normativa comunitaria e nazionale. Nel corso di periodiche ispezioni e/o audit, l’ACC verifica la rimozione della non-conformità.


Autorità Competente Centrale
Ministero della salute – Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari - Ufficio 3
Ruolo:

  • Svolge tutte le attività di coordinamento ed indirizzo e di raccordo tra le Regioni e la Commissione Europea;
  • Elabora la normativa (decreti, ordinanze ministeriali) per il controllo della malattia;
  • Predispone il piano nazionale di eradicazione da applicare nel corso dell’anno, per la sua approvazione e co-finanziamento da parte della UE;
  • Raccoglie le rendicontazioni annuali relativi ai controlli effettuati dalle Regioni attinenti ai controlli effettuati ai fini del co-finanziamento comunitario;
  • Effettua audit ed ispezioni sul territorio.

Autorità Competente Regionale
Assessorati alla Sanità – Servizi veterinari
Ruolo:

  • Coordinano, supervisionano e verificano l’attività di controllo ufficiale svolta dalle AC locali;
  • Predispongono i piani o i decreti regionali sulla base di quello nazionale;
  • Coordinano i servizi veterinari locali relativamente alle attività inerenti il controllo della malattia;
  • Raccolgono i dati epidemiologici e finanziari relativi ai focolai di malattia e dei dati relativi ai controlli svolti in azienda, trasmessi dalle AC Locali e li validano prima della trasmissione al Ministero della Salute;
  • Rendicontano inoltre al Ministero della Salute i dati di propria competenza per l’elaborazione della Relazione delle attività dell’anno in corso e per la pianificazione delle attività del nuovo anno da presentare alla Commissione Europea.

Autorità Competente Locale
Servizi veterinari delle Aziende Sanitarie Locali
Ruolo:

  • Eseguono i controlli ufficiali nelle aziende del territorio di loro competenza sul territorio, previsti dalla normativa europea, nazionale e regionale;
  • Effettuano i prelievi di sangue sugli animali in azienda e predispongono l’invio ai laboratori degli IZS di competenza;
  • Gestiscono i focolai in caso di positività ed elaborano le indagini epidemiologiche del caso;
  • Rendicontano le attività inerenti alla malattia agli Assessorati regionali competenti;
  • Registrano in BDN (Banca dati nazionale gestita dall’IZS di Teramo) e, in alcune Regioni, nel sistema SANAN, i dati relativi ai controlli effettuati ed alle qualifiche sanitarie delle aziende del proprio territorio.

Laboratori
Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lombardia ed Emilia Romagna - Centro Nazionale di Referenza per la MTBC
Ruolo:

  • Coadiuva il Ministero nella stesura dei Piani.
  • Esegue le analisi previste dai piani
  • Coordina le attività dei laboratori presenti sul territorio nazionale responsabili per l’analisi dei campioni fornendo assistenza tecnico-scientifica e organizzando i circuiti interlaboratorio.

Istituti Zooprofilattici Sperimentali competenti per territorio
Ruolo: Effettuano le analisi dei campioni ufficiali prelevati sui territori di competenza


3. Organizzazione e gestione dei controlli ufficiali

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